“Si metta al lavoro per fornire dati affidabili e riveda le posizioni obsolete e dannose della riforma, come richiesto in audizione”

5 gennaio 2025 – Più di 30 Associazioni dei familiari vittime sulla strada e per la mobilità attiva, che si battono per la sicurezza stradale replicano al Ministro dei Trasporti e chiedono meno parole al vento e più politiche incisive per la sicurezza sulle strade.

Sosteniamo il fact checking di ASAPS Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale e Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus in seguito alle dichiarazioni fuorvianti del Ministro su una presunta riduzione del 25% della mortalità stradale dopo sole due settimane dall’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada. Pur essendo presto per qualunque valutazione, sui dati di mortalità stradale non si gioca ed è grave usare evidenze parziali per comodità politica.

La replica del Ministro è peggiore del buco, poiché dimostra di usare dati incompleti spacciandoli per generali, facendo quindi disinformazione, o, anche peggio, di non conoscere come vengono raccolti i dati sull’incidentalità stradale. 

Appare fuori luogo l’accusa di svilire l’opera delle Forze dell’Ordine, quando da tempo si chiedono maggiori controlli e soprattutto maggiori risorse, negate dalle politiche di governo nonostante le note carenze di organico.

Non solo, il MIT ha usato verso chi ha svolto un necessario lavoro di verifica da fonti pubbliche, un approccio al limite dell’intimidatorio, lamentandone l’ufficiosità e richiamando ad approfondimenti legali non meglio definiti.

I dati sono necessari per avere contezza di un fenomeno grave che conta 3000 vittime e 200.000 feriti l’anno; e se si vogliono realmente misurare gli effetti delle politiche in essere.

L’attuale situazione mostra invece l’incapacità di ben due Ministeri, Interni e Trasporti, di fornire dati attendibili, completi, pubblici e aggiornati su scontri stradali e vittime. Mostra inoltre assenza di responsabilità nelle comunicazioni da parte dei membri delle istituzioni che hanno il dovere di fornire informazioni accurate e non di trarre conclusioni affrettate, parziali e strumentali. 

Dal Ministero, le vittime sulla strada vengono non solo ignorate e strumentalizzate, ma anche nascoste sotto il tappeto.

La riforma del Codice della Strada ha perso un’occasione per dare all’Italia politiche reali sulla sicurezza stradale e ha ignorato tutte le richieste delle Associazioni delle Vittime sulla strada ascoltate in audizione alla Camera e in Senato. Le stesse Vittime che il Ministro usa strumentalmente nelle sue dichiarazioni.

Le dichiarazioni politiche sono in contraddizione con la realtà dei fatti: dal Ministero sono arrivati tagli per centinaia di milioni di euro alla sicurezza stradale e alle infrastrutture di mobilità attiva e trasporto pubblico; e i decreti ministeriali contro Città30 e autovelox hanno reso ancora più difficile in Italia salvare vite, soprattutto in ambito urbano, dove muoiono i tre quarti delle vittime totali.

Esortiamo il Ministero dei Trasporti a rivedere le posizioni obsolete dell’intera riforma del Codice della Strada, che affossano la prevenzione e la mobilità attiva. Si aggiorni e lavori per una riscrittura, ancora aperta dalla delega al Governo, e per rivedere i decreti, intervenendo sulla velocità, grande assente e maggiore responsabile dei morti.

Saremo felici quando vedremo ridursi la mortalità anche in Italia, come avviene già in altri Paesi con ben altre politiche e approcci al problema. 

Le Associazioni:

  • Movimento Diritti dei Pedoni APS
  • FIAB Onlus
  • Fondazione Michele Scarponi Ets
  • Legambiente Onlus
  • Clean Cities Campaign
  • Bike4City
  • Rete Vivinstrada
  • Genitori ECOattivi
  • Odissea Quotidiana
  • Hub.MAT APS
  • Salvaiciclisti Roma
  • Modena30
  • Pesaro30
  • Pescara30
  • Napoli30
  • Sai che puoi? APS
  • Ciclomobilisti
  • CUB Ciclisti Urbani Baresi
  • AIFVS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada APS
  • Fondazione Luigi Guccione Ente Morale
  • Marco Pietrobono Onlus
  • Angeli Sconosciuti – no profit
  • AdQ Collina della Pace ODV
  • Insieme per Fabrizio APS
  • ACRSD Davide Marasco
  • Alina Art Foundation
  • Associazione Dorothy Dream
  • Fondazione Matteo Ciappi
  • Fondazione Claudio Ciai
  • Associazione Massimo Massimi
  • Associazione Manuel Biagiola
  • Associazione Sonia Tosi ODV
  • Associazione Antonio nel cuore
  • Associazione Andrea Nardini APS
  • Associazione Per le Strade della Vita
  • Rose Bianche sull’Asfalto

Una risposta a “Le Associazioni per la sicurezza stradale: la toppa del Ministro Salvini sui dati di mortalità stradale è peggiore del buco”

  1. Avatar Ezio Trentini
    Ezio Trentini

    Caro Direttore,
    il nuovo codice della strada inasprisce le pene per chi si mette alla guida dopo aver bevuto un eccesso di alcolici. Ciò ha indotto le persone prudenti ad evitare gli alcolici, come lamentano i gestori di bar e ristoranti, mentre mi pare che gli incoscienti continuino non solo a contare sulla buona stella che eviti loro di incappare nei rari controllori, ma anche ad ignorare i limiti di velocità, considerati peraltro un intralcio alla libera circolazione dalla stessa parte politica che inasprisce le pene suaccennate. Tutti i dati oggettivi ci dicono che la causa prima della gravità degli incidenti è la velocità e non averne tenuto conto nel ritoccare il codice della strada, depotenziando per di più gli strumenti di controllo come gli autovelox, dimostra a mio avviso l’inadeguatezza delle modifiche. Sarei felice di sbagliarmi e che le nuove norme, oltre ad abbassare il consumo di alcolici, riducano effettivamente il numero dei morti sulle strade. Aspettiamo le statistiche tra qualche mese.
    Cordialmente buon 2025!
    Ezio Trentini
    Vervò
    Lettera pubblicata sui quotidiani ilT e l’Adige il 3 gennaio scorso

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